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    GRANDI EVENTI PER GRANDI NUMERI

    31 Marzo 2021

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    Come un grande evento può rilanciare il territorio

    Sembra che per uscire dai confini, qualunque essi siano, dovremo aspettare ancora un pò!

    Il turismo in questo momento è espressamente sconsigliato, quando non direttamente vietato. I viaggi sono autorizzati solo per specifici Paesi, con obbligo di tampone sia all'andata (se previsto dalle autorità locali di destinazione) che al ritorno, più l'eventuale isolamento fiduciario in assenza del test al rientro in Italia.

    Il settore turistico ha subito una devastante battuta d’arresto. Il dossier dell’AGI/Censis "Italia sotto sforzo. Diario della transizione 2020/2021" riporta dati davvero allarmanti e inquietanti che vedono un -60/80% dei flussi globali e perdite economiche globali superiori a 1.100 miliardi. Nei primi undici mesi del 2020, solo l'Italia ha registrato 219 milioni di presenze in meno negli esercizi ricettivi, pari a -52,2%, rischiando di essere uno dei Paesi europei più colpiti.

     

    Non ci resta che pazientare e impegnare il tempo che abbiamo a disposizione per escogitare nuove strategie e non farci trovare impreparati quando si ripartirà. Perché si ripartirà a breve, ne siamo sicuri!

    Approfittiamone quindi per riflettere su nuovi piani da adottare, scovare i punti critici e migliorarli e rendere ogni singola destinazione più competitiva, rilanciando l’intero territorio nazionale.

    Già da qualche anno una precisa tipologia di turisti, di diversa provenienza geografica, attratti in quella determinata località in una precisa occasione particolare viene tenuta d’occhio dagli esperti del settore. Ci riferiamo al turismo legato ad un appuntamento fisso, come possono essere i festival musicali, un grande evento di particolare rilevanza, una competizione sportiva o un’importante mostra di arti figurative. In questi casi, la singola persona decide di partecipare all’evento di sua spontanea iniziativa, di spostarsi e raggiungere la destinazione rispondendo alla sua passione e interesse personale.

    Prendiamo ad esempio le imprese di Luna Rossa nella 36ma America’s Cup, svoltasi qualche settimana fa nelle acque del Golfo di Hauraki a Auckland, dall’altro capo del mondo. Malgrado la Nuova Zelanda fosse tornata qualche giorno prima a un lockdown di livello 1 (i casi di covid-19 presenti nelle isole sono in numero irrisorio), la competizione si è svolta a porte aperte ed è stata seguita da un bagno di folla rappresentato da circa 25.000 spettatori presenti in loco.

    Avrebbero avuto un grande riscontro di pubblico anche gli ultimi Campionati del mondo di sci alpino svoltisi a Cortina il mese scorso. Nonostante le difficoltà incontrate nelle fasi preparatorie dovute al continuo aggiornamento normativo dettato dall’emergenza sanitaria, che ha introdotto una inusuale organizzazione di spazi e persone, fino alla chiusura al pubblico, il complesso dolomitico ha ospitato comunque un gran numero di persone e addetti. La manifestazione sportiva si è svolta all’insegna della salute e della sicurezza e in tale modo si è così conclusa, grazie anche alla collaborazione di tutti gli stakeholder pubblici e privati. 600 atleti, più di 700 volontari, tecnici, giornalisti e ospiti si sono avvicendati per due settimane ai piedi delle Tofane, ma i numeri sarebbero stato ben diversi con l’apertura agli spettatori.  

    Prima della pandemia i numeri erano ancora più importanti. Per esempio il Jova Beach Party, una serie di concerti avuti luogo in varie spiagge italiane nell’estate del 2019 che hanno coinvolto oltre 600mila fan provenienti da tutta Italia. Basti pensare che solo la tappa nel capoluogo pescarese ha registrato l'arrivo di oltre 32mila persone, con un boom di presenze in hotel e ristoranti del 100%. O la maratona di New York che ogni anno attrae professionisti e  appassionati da ogni parte del mondo, con la partecipazione di 50mila maratoneti, di cui 10mila stranieri, e più di 2milioni di spettatori.

    E non sono da meno le stime fatte in previsione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026. La Camera di Commercio ha calcolato infatti che nei comuni di Milano, Cortina, Bormio e Livigno il business dei settori più direttamente coinvolti è di 14 miliardi, di cui 7,7 miliardi nel commercio e altrettanti nell’alloggio, 1 miliardo nell’organizzazione di eventi e manifestazioni, quasi 600 milioni nell’intrattenimento e 500 milioni nello sport.

     

    L’esperienza ci insegna che gli eventi di una certa risonanza hanno sempre attirato migliaia di appassionati e fan rappresentando una formula vincente, e veloce, per rilanciare sia il turismo territoriale che l’immagine stessa della località dove l’evento si svolge, dando un grosso slancio all’economia locale. Il rapporto con il brand è fondamentale per creare un legame tangibile con il territorio (vedi il caso di Cortina 2021) e migliorare la sua brand awareness. L’obiettivo della campagna di marketing efficace deve concentrarsi sull’affermazione dell’identità territoriale e, sfruttando l’eco della manifestazione, attirare l’attenzione sul territorio stesso.

    In questi anni si parla sempre più spesso del turismo esperienziale dove “ciò che conta non è la destinazione, ma vivere l’esperienza intima ed essere protagonista della propria vacanza”. La destinazione può anche essere sconosciuta, ma non lo resterà ancora per molto! Una volta arrivata a destinazione, la persona, oltre all’evento che l’ha condotta lì, troverà delle attività collaterali che la incuriosiranno e le faranno scoprire le risorse che il territorio offre.

     

    Se da una parte il grande evento attrae un ampio pubblico e destagionalizza la domanda turistica, dall’altra la comunità locale deve anche essere in grado di accoglierlo e gestirlo. Per sfruttare al meglio la forza trainante della manifestazione sportiva, o del grande evento artistico/musicale, è necessario contestualizzare l’evento nel tessuto commerciale e industriale del luogo.

    Ecco perché, per dare vita a un’efficace strategia di marketing territoriale che punti alla promozione della destinazione, si devono far scendere in campo capitali e risorse umane, coinvolgere i cittadini (primi promotori del loro territorio), avviare collaborazioni con enti, pubblici e privati, e fare in modo che tutti collaborino ed entrino in perfetta sintonia tra loro.

    Pensiamo ancora una volta ai Campionati Mondiali di sci alpino di Cortina 2021, dove l’organizzazione si è fatta affiancare da imprese locali, nazionali e internazionali per ristrutturare l’hospitality, svolgere i lavori di riqualificazione delle piste e delle infrastrutture.

     

    I grandi eventi (sportivi e non) garantiscono inoltre una grande visibilità a livello mediatico poichè seguiti da migliaia di persone che non possono essere presenti fisicamente in loco. Durante la America’s cup gli appassionati di vela sintonizzati sui canali televisivi che trasmettevano le regate in diretta alle 4.00 am, erano circa 620.000 su Rai 2, mentre quelli di Sky si aggiravano sui 384.000. Questi spettatori, pur non essendo coinvolti in prima persona, perché fisicamente lontani dalle bellezze del luogo, ne sono comunque affascinati e potrebbero decidere di visitarle in un secondo momento. Grazie alla presenza sulle testate e televisioni mondiali, per non parlare poi dell’energica e vivace attività digitale, il territorio si fa conoscere e diventa una dream destination!

     

    Al giorno d’oggi la potenzialità delle grandi manifestazioni è comprovata e rappresenta un valido strumento di comunicazione per diffondere e promuovere l’immagine del luogo. Ecco perché sono sempre di più le destinazioni turistiche che si propongono di ospitare questo tipo di eventi e puntano le strategie di marketing in questa direzione.

     

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    #WeTheFun #BusForFunBlog #GrandiEventi

     

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